Radiodervish — Babel
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Vedi amore mio
Hanno rubato la luce del cielo
Il mio esilio
E’ questa terra
Ormai senza piet?
Se fossi vento
traccerei un sentiero
Che porta alla primavera
Tace Sheherezade
Infinita nostalgia
Rabbia
Di sabbia d’Arabia in gabbia
Chi comanda non cambia
Ti tender? una mano ma che sanguina
Mette i suoi uomini
Nella sala comandi ma
Se vuole il cuore tu non lasciare che l’abbia
Prendilo per i capelli
Rendi i ribelli fratelli
Butta i granelli negli occhi
Dei satelliti
Meriti pi? della faccia finta pi?
Della gente tinta che
Continua a dire troppe falsit? su di te
La sera ? rimasta senza le stelle
E’ tempo degli dei del ferro
Gli angeli hanno abbandonato la terra
Smisurato silenzio
Gioisca colui che riesce a vedere la luce nell’oscurit?
E toccare l’alba nelle gocce di rugiada
Gioisca colui che desidera ancora dal cielo
Un varco per la speranza
E non rimangono che nuvole di polvere
Cumuli di colpe che un golpe si fanno assolvere
Il vento soffia dall’ovest e gi? diffonde
Le solite menzogne che sparano dal fronte
Chi sta lontano distratto
Da uno schermo che ? piatto
D’un tratto non sa che rispondere
Ma chi ? civile ci vive tra le bombe
Crollano le forze aumentano le collere
La sera ? rimasta senza le stelle
E’ tempo degli dei del ferro
Gli angeli hanno abbandonato la terra
Smisurato silenzio
Gioisca colui che riesce a vedere la luce nell’oscurit?
E toccare l’alba nelle gocce di rugiada
Gioisca colui che desidera ancora dal cielo
Un varco per la speranza